Impianto fotovoltaico a terra in zona San Severo da 6,8 MW: prima vittoria delle Amministrazioni comunali

Impianto fotovoltaico a terra in zona San Severo da 6,8 MW: prima vittoria delle Amministrazioni comunali

AGGIORNAMENTO SUL PROGETTO PRIVATO DELL’IMPIANTO FOTOVOLTAICO A TERRA IN ZONA SAN SEVERO DA 6,8 MW – 15120 MODULI FOTOVOLTAICI – PRIMA VITTORIA DELLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI CONTRO QUESTO SCEMPIO AMBIENTALE E PAESAGGISTICO
Avevamo già parlato nel mese di ottobre 2020 del progetto di un impianto fotovoltaico a terra di potenza 6,804 MW (megawatt) per un totale di 15120 moduli fotovoltaici, in località San Severo – Bagnara, precisamente su terreno al Foglio 30, mappali 241 e 242, terreno “agricolo” in zona urbanistica E.
Ci è giunta questa settimana la formale comunicazione da parte della Provincia di Pesaro e Urbino dell’esito della procedura di assoggettabilità a VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) del progetto.
Ebbene la Provincia ha deciso di accogliere le osservazioni presentate dal Comune di San Lorenzo in Campo e dai Comuni di Pergola ed Arcevia, di cui ringrazio i sindaci Guidarelli e Perticaroli per l’impegno congiunto dimostrato, decretando che il progetto non può essere soggetto a semplice Autorizzazione Unica, ma dovrà essere sottoposto ad una approfondita Valutazione di Impatto Ambientale.
Si tratta di una prima vittoria da parte delle Amministrazioni Comunali che si sono impegnate per far sì che questo progetto non venga autorizzato. Infatti mentre con il procedimento di Autorizzazione Unica sarebbero stati valutati solo gli aspetti meramente tecnici, in particolar modo sotto i profili edilizio-urbanistici, con la Valutazione di Impatto Ambientale entrano in gioco una serie di altri fattori dirimenti e fondamentali, per dare forza al volere delle pubbliche amministrazioni, in particolare sotto i profili dell’impatto ambientale, paesaggistico, tutela del rischio idraulico, della salute, etc.
Iter burocratico seguito sino ad ora: la ditta proponente, ENSOURCE RENEWABLES SRL, c/o Energie Nuove SRL di MONDOLFO, tecnico progettista Ing. Sergio Brau, presenta in Provincia il progetto per la verifica di assoggettabilità a VIA. Il comune di San Lorenzo in Campo, ed i Comuni di Pergola ed Arcevia presentano le proprie osservazioni in merito, oltre ad una serie di integrazioni richieste, come fatto peraltro anche da ARPAM ed ASUR, alle quali la ditta proponente risponde producendo alcune integrazioni, che da parte nostra riteniamo totalmente insoddisfacenti, come espresso anche dal responsabile dell’Area Tecnica Comunale con nota ufficiale dell’01-04-2021. La provincia di Pesaro Urbino con Determinazione del 02-04-2021, pervenutaci il giorno 7 aprile, decide di assoggettare il progetto a Valutazione di Impatto Ambientale.
E’ una prima vittoria dei Comuni contro questo mega impianto fotovoltaico che andrebbe a deturpare paesaggio e ambiente. Come richiesto da noi e visti i pareri fortemente critici anche delle altre amministrazioni interessate, la Provincia ha rinviato la procedura a valutazione d’impatto ambientale nella quale oltre a fattori tecnici saranno tenuti nella giusta considerazione aspetti come la tutela dell’ambiente, del paesaggio e della salute.
Molteplici infatti sono le #criticità evidenziate nella stessa determina della Provincia, ad iniziare dall’estremo #impatto #paesaggistico e #panoramico e derivante dall’effetto cumulo con altri impianti fotovoltaici già esistenti. L’impianto sarebbe ben visibile da borghi storici, di interesse culturale, come Montalfoglio, San Vito, così come da Montesecco e Nidastore, da strade panoramiche e da tutta una zona che sempre più sta puntando sul turismo.
“Si nutre forte perplessità sul fatto che la sola fascia perimetrale di ulivi proposta dalla fitta possa fornire una mitigazione visivo paesaggistica capace di superare l’impatto negativo”, scrive infatti la Provincia, che in un passaggio dell’atto ufficiale arriva a dire che la locazione dell’impianto andrebbe rivista. Un modo elegante per dire che gli effetti negativi dal punto di vista ambientale e paesaggistico non potrebbero essere mai eliminati da alcuna opera di mitigazione e l’impianto non andrebbe fatto.
Collegato all’impianto fotovoltaico, vi è poi la realizzazione di un #elettrodotto che si estende per diversi chilometri su e a fianco di strade comunali e in parte su terreni agricoli, alcuni dei quali ricadono negli ambiti sottoposti a tutele e vincoli. Riguardo l’elettrodotto inoltre non è stata presentata neanche una planimetria esatta e precisa del suo tracciato, non sappiamo dove passerà con precisione, non sappiamo quali interferenze avrà con abitazioni, attività, questioni che avevamo richiesto ma sulle quali non sono state date risposte esaurienti neanche con le integrazioni prodotte dalla ditta. Lo studio preliminare di inquinamento elettromagnetico è inoltre del tutto insufficiente, carente e non suffragato da alcuno studio puntuale, limitandosi ad una dissertazione “da scuola superiore” sulle proprietà dello spettro elettromagnetico e sui modelli di “schemi tipo” forniti da Enel-Distribuzione per la costruzione degli elettrodotti.
#effetto #cumulativo. Il nostro territorio ha già dato in termini di fotovoltaico a terra negli anni attorno al 2010, giungendo al triste primato di aver ben 30 ettari di terreno sottratto alla coltivazione ed all’agricoltura a favore della cosiddetta “energia verde”. Soltanto questo nuovo impianto riguarda un terreno di circa 12 ettari: una enormità. E a un chilometro dal terreno interessato da questo progetto è presente un impianto di 2 MW. «Preoccupazioni sul complessivo numero di impianti appaiono condivisibili», si legge nella determinazione.
C’è poi il capitolo #acque. L’impianto può costituire per la sua notevole estensione, scrive la Provincia: «un elemento di alterazione potenzialmente significativa dell’attuale capacità di assorbimento del terreno, soprattutto in corrispondenza di eventi pluviometrici intensi».
Siamo a favore delle energie rinnovabili, ma gli impianti fotovoltaici vanno realizzati sui tetti delle abitazioni e dei capannoni industriali, non certo sui terreni agricoli. Progetti come questo non portano alcun lavoro e sviluppo, ma deturpano solo il paesaggio, beni della comunità inalienabili e non soggetti ad alcuna compensazione. Sottraggono terreni fertili ed in ottima posizione all’agricoltura. L’unico vantaggio è per i soggetti privati realizzatori, che cavalcano la speculazione finanziaria esistente su tali tipologie di impianti ed osano definirsi “green”.
Continueremo a tenere alta l’attenzione e ci opporremo in tutte le sedi perché amiamo il nostro territorio e vogliamo salvaguardarlo.
Il Sindaco Davide DELLONTI e tutta l’Amministrazione Comunale