Il Polo culturale – biblioteca multimediale “Adriano Cardini”, il 14 ottobre alle 17.30 ospiterà la presentazione del libro “Monte Secco”: luoghi, storie e personaggi dal medioevo ad oggi” di Virginio Villani.

Interverranno alla presentazione, oltre all’autore, il sindaco di San Lorenzo Davide Dellonti e il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Pergola Angelo Verdini.
Montesecco ora frazione di Pergola (una volta comune di Monte Secco) sorge a quasi ‘500 m sul livello del mare fra il Cesano e il Nevola suo affluente, al centro di un paesaggio montano e altocollinare ricco di verde e boschi. Ormai è sconosciuto ai più, sia perché isolato e tagliato fuori dalle vie di comunicazione importanti, sia perché abitato ormai da pochissime persone. Ma, come i tanti borghi murati che punteggiano il paesaggio collinare e montano delle Marche e che costituiscono il tessuto connettivo del nostro territorio, ha una storia antica e ricca di eventi, di cui resta memoria negli edifici e nelle chiese del centro storico e soprattutto nei documenti di archivio, che nel caso di Montesecco risalgono agli inizi del ‘200.
Infatti dagli esiti della lunga e laboriosa ricerca intrapresa dal prof. Villani si scopre che il castello era agli inizi del ‘200un feudo del vescovo di Fossombrone, della cui diocesi faceva e fa tuttora parte; che verso il 1250 con la protezione della città di Gubbio si liberò della soggezione vescovile e si eresse in comune autonomo con proprie magistrature e prerogative amministrative e giudiziarie alla pari dei comuni di maggiori dimensioni; che restò legato a Gubbio fin verso il 1380, dopo di che attraverso varie vicende finì per entrare nell’area del Ducato di Urbino, dove assunse funzioni di sede politica e giudiziaria di un Vicariato costituito insieme a Monterolo e San Vito; che infine alla metà del ‘600 con l’estinzione del Ducato passò alla Delegazione di Pesaro e Urbino, conservando la sua autonomia comunale fin dopo l’Unità d’Italia (1869).
Ma la vicenda più nota e più gloriosa, o più ingloriosa secondo i punti di vista, è stata la ribellione dell’agosto del 1808, quando un manipolo di giovani campagnoli per sottrarsi alla leva napoleonica, ma non solo, diedero vita ad una sollevazione, che per una settimana fece di Montesecco il centro di raccolta della “insorgenza” antifrancese ed antigiacobina della valle del Cesano. In questa vicenda fu coinvolto suo malgrado anche un manipolo di “Guardie Nazionali” di S. Lorenzo in Campo, che non furono da meno dei Francesi nell’opera di repressione. Ma la storia di Montesecco è anche un tassello di quella della valle del Cesano, caratterizzata fino ai tempi moderni per gran parte della sua estensione dalla mancanza di un vero e proprio baricentro e quindi da una miriade di piccoli centri sparsi sulle colline (ad eccezione di San Lorenzo originato dall’abbazia), ognuno con una propria storia e una propria identità.